L’Alleanza delle Cooperative Calabria ha offerto il proprio contributo di idee, proposte e visione in vista delle prossime elezioni regionali che si terranno il 3 e il 4 ottobre 2021. Lo ha fatto nel corso di una conferenza stampa tenutasi oggi a Cosenza, nel corso della quale il mondo della cooperazione si è confrontato con diversi candidati appartenenti ai vari schieramenti politici che parteciperanno al prossimo appuntamento elettorale. 

«Riteniamo doveroso come organismi intermedi – ha dichiarato il presidente di Confcooperative Camillo Nola in apertura dell’iniziativa – dare il nostro contributo alla politica. Consideriamo la cooperazione come il concetto trasversale che deve accompagnare la Calabria verso la crescita e lo sviluppo, perché solo insieme, unendo le forze si genera ricchezza. Per arrivare a ciò, abbiamo bisogno di sensibilità istituzionali, non sensibilità singole. Non chiediamo nulla di straordinario, semplicemente che come previsto dalla nostra Costituzione, il modello cooperativo diventi risorsa e forza anche per la Calabria».

L’Alleanza delle Cooperative non si è limitata ad incontrare gli esponenti, ma ha presentato anche un documento con alcuni punti chiave per rilanciare la Calabria e nello specifico il mondo della cooperazione. 
Tra le proposte elaborate c’è anche la creazione di una legge regionale moderna sulla cooperazione e la realizzazione di un dipartimento regionale per le cooperative e il terzo settore; non mancano poi le richieste di snellimento delle procedure burocratiche per i bandi, la previsione di politiche industriali per risolvere le crisi aziendali tramite i workers buyout e l’attivazione di investimenti per i giovani che vogliono creare startup a matrice cooperativa. 

Le proposte dell’Alleanza delle Cooperative Calabria

Di seguito le proposte presentate da Confcooperative Calabria, Legacoop Calabria e Agci Calabria e il documento completo consegnato ai candidati.

  1. Un dipartimento Cooperazione che dia dignità e risposte alle cooperative che in Calabria creano valore e tengono insieme il tessuto sociale. In coerenza con i principi scolpiti nella Costituzione e nello Statuto regionale.
  2. Una legge regionale moderna e al passo con i tempi, che permetta al settore di innovare ed innovarsi per dare ai territori calabresi ancora più cooperazione e risposte.
  3. Attuazione della sussidiarietà nel campo sociale, sanitario e nei servizi alla persona basato sull’applicazione concreta dei processi di co-programmazione e di co-progettazione per garantire il diritto alla salute, al welfare e al benessere ai calabresi.
  4. Politiche occupazionali che pongono lo strumento cooperativo al centro dello sviluppo e nella risoluzione delle crisi aziendali.
  5. Politiche socio-educative. C’è bisogno di spazi, mezzi per la formazione e sinergie. È necessario aprire un fronte di dialogo costruttivo con tutte le scuole e strutture private che si occupano di bambini e giovani per un sistema educativo integrato.
  6. Creazione di strumenti specifici di capitalizzazione, garanzia e finanza strutturata per le cooperative, che restano le aziende più resilienti e legate al territorio, essendo formate da soci che vivono nel territorio in cui operano.
  7. Innovazione tecnologica e sociale, di metodo e di processo: la Calabria grazie alle sue università può generare StartUp e modelli da applicare alla cooperazione e all’impresa. Servono degli HUB condivisi tra mondo della ricerca e delle imprese per formare, creare prodotti e attrarre investimenti e acquirenti.
  8. Esaltazione del sano modello cooperativo attuando scelte semplici, ma dirompenti: la PA deve lavorare solo con cooperative revisionate e non deve alimentare gare al massimo ribasso che mortificano i lavoratori e depauperano le aziende.
  9. Attivazione di politiche per la mitigazione del rischio derivante dal cambiamento climatico e per incentivare la sostenibilità in tutti i settori produttivi. La risorsa idrica al centro delle politiche d’investimento.
  10. Supporto al settore agricolo di fronte al rischio idrogeologico dei territori, al cambiamento climatico e alle difficoltà commerciali delle aree interne. Adattamento e sostenibilità sociale, ambientale ed economica devono essere scelte strategiche costruite insieme.
  11. Burocrazia semplice: processi telematici e veloci per bandi e gare, attuazione di tutte le possibilità derivanti da smart working e innovazione tecnologica. Smaterializzazione, semplificazione e sussidiarietà, nel pieno rispetto delle regole e con la massima vigilanza e trasparenza.
  12. Attivazione di processi culturali e formativi virtuosi che promuovano la cooperazione tra settori, territori e persone, per rilanciare la crescita e lo sviluppo della Calabria. Solo cooperando, insieme, si può crescere.

L’auspicio è che questo sia l’inizio di un percorso virtuoso per la Calabria e per il mondo della cooperazione calabrese dopo un anno e mezzo drammatico dal punto di vista economico e della tenuta sociale.

 

 

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