La ricerca “Donne al Lavoro” svolta da Confcooperative – Censis, evidenzia come il numero di imprese a guida femminile stia crescendo tra il 2014 e il 2016 in tutta Italia, ma soprattutto, nel Mezzogiorno, dove la cooperativa è sempre più una forma imprenditoriale capace di coniugare fare impresa e famiglia. Proprio per questo le donne dirigenti cooperatrici sono cresciute dell1,5% in questo periodo, rispetto ad un aumento delle altre imprese del solo 0,5%.

Per una volta, in questa speciale classifica, la Calabria non è la Cenerentola, bensì, la principessa, visto che è la regione in cui crescono maggiormente le cooperative guidate da donne e al primo posto assoluto per tasso di femminilizzazione si colloca Reggio Calabria. Un risultato eccellente, come sottolinea Iolanda Cerrone (vice presidente di Confcooperative Calabria e membro della commissione nazionale donne cooperatrici): “Questo dato evidenzia come la cooperativa sia una forma imprenditoriale capace di mettere in evidenza le capacità delle donne, mettendole in condizione di esprimere il proprio potenziale senza dover rinunciare ad essere mamme e mogli. La flessibilità e la democrazia interna fanno il resto, permettendo al mondo femminile di emergere sia per le qualità imprenditoriali che umane, che spesso soprattutto nelle cooperative sociali sono qualità indispensabili e prettamente legate al tatto e alla sensibilità di noi donne. Questo segnale di inversione di tendenza è più che incoraggiante ed era evidente per noi, vista la larga partecipazione di donne al Consiglio Regionale di Confcooperative; ma soprattutto per l’impegno preso assieme a tante cooperatrici di creare una commissione regionale legata proprio a questa nuova classe dirigente sempre più rosa, giovane e piena di energia.”

Come ha evidenziato anche il Corriere della Sera questo nuovo trend è da osservare con attenzione, perché in un Paese dove le donne occupano pochissime posizioni dirigenziali e sono spesso pagate meno dei colleghi maschi, quello che arriva dal mondo della cooperazione è un messaggio molto chiaro e significativo: con le donne si cresce più velocemente e si resiste meglio alla crisi.

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